24 febbraio 2013

Beautiful creatures - La sedicesima luna


Beautiful creatures è un film tratto dall'omonimo libro scritto da Kami Garcia e Margaret Stohl. Esso viene considerato dalla critica come uno degli eredi della saga di Twilight (che non ho mai visto a causa del modo in cui svilisce la figura del più nobile tra tutti i mostri, il vampiro) e si trova a combattere contro altri "eredi" come Warm bodies, contemporaneamente usciti nelle sale cinematografiche. 

Questo film non è qualcosa di eccelso, ma è un film piacevole e dai temi attuali, seppur applicati ad un ambito magico. La vicenda si svolge nella cittadina di Gatlin, una delle città del sud che ancora vive nel ricordo della guerra di secessione (molto stile Via col vento) e dove vive il protagonista, Ethan, che desidera scappare da quel luogo, troppo chiuso e limitato per il suo modo di pensare. La cittadina, infatti, è tra le più bigotte e proibisce la maggior parte dei libri ai ragazzi del paese, ma cosa ancor più sconvolgente, ma purtroppo reale, è il giudizio che fanno pesare ad un loro fondatore e a sua nipote, la maga Lena, considerati adoratori di Satana


Questa ragazza ha dei poteri magici che al compimento del suo sedicesimo compleanno verranno reclamati dal bene o dal male. Qui ci sono da fare due postille. 
Viene detto nel corso del film che agli uomini è concesso scegliere la propria natura, mentre le donne vengono semplicemente reclamate contro la loro volontà...mmm che sia anche quella dei maghi una società maschilista??? 
Poi, perché siamo sempre sballottati nella la lotta tra bene e male? Tutti gli esseri viventi sono dotati di bene e di male dentro se stessi, anche il più buono degli eroi può commettere un errore ed anche il più cattivo dei nemici può avere in fondo al suo cuore dell'amore. Fortunatamente la protagonista, alla conclusione del film, rappresenterà proprio questo concetto; non deve vincere per forza una delle due fazioni, anzi, esse dovrebbero equilibrarsi per rendere il mondo perfetto.

I personaggi principali non sono bellissimi hollywoodiani, anzi, lui ha un po' la faccia da scemo e lei è fin troppo acqua e sapone.


Ora parliamo dei personaggi secondari, poco dettagliati dalla psicologizzazione quasi inesistente: Jeremy Irons è questa volta nobile ed etereo, un mix fra il Sulphurus de La chimera di Praga e il Broom di Eragon (peraltro interpretato dallo stesso attore, che forse si sta fossilizzando sempre negli stessi ruoli?) che si sacrifica per il bene della sua protetta.
Poi abbiamo Emmy Rossum, la classica cugina stronza che tutti abbiamo, bella, affascinante e dotata anche di poteri da "sirena". La sua parte è stata proprio ben fatta e non ha lasciato nulla da ridire.
Forse Emma Thompson avrebbe dovuto dare più spessore al suo personaggio, non so dire cosa, ma mancava quel qualcosa in più che nelle altre fatiche dell'attrice era presente.


E' presente nel film il topos del cambio del colore degli occhi se ci si trova sotto l'influenza di poteri malvagi, di cui il precursore è Buffy l'ammazzavampiri nella figura di Willow.

Nel complesso non è un film molto particolare, ma ho apprezzato il modo in cui tenta di differenziarsi dagli altri film del genere, e quel tocco "burtiniano" che vuole dare in alcune parti, come quello della tavola che ruota, dello scontro finale e della figura stessa di Emmy Rossum (che riprende e quasi batte quella di Eva Green in Dark Shadows).


Il finale è aperto, quindi dobbiamo aspettarci un sequel, sperando che migliori, e non diventi debole e scontato come la saga di Twilight.

Voto: 3/5

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