26 agosto 2013

Anna Karenina


Anna Karenina è un film diretto da Joe Wright del 2012 che si rifà all'omonimo romanzo di Lev Tolstoj pubblicato per la prima volta nel 1877.

Le vicende vengono narrate come se fossero ambientate in un teatro di posa, con tanto di scenari in movimento e scene di danze e balli, con un utilizzo di questi troppo massiccio per un film non musical, e che ricordano un po' troppo la teatralità di Moulin Rouge!. All'inizio del film, infatti, guardando lo stile delle riprese, ho subito pensato che fosse un film di Baz Luhrmann; mi ritrovo, invece, con un poco convincente Joe Wright le cui riprese sono state un successo in Orgoglio e Pregiudizio del 2005 (con ballo simile ma non dallo stesso effetto).


E' proprio per emulare il successo di quest'ultimo che egli richiama gli attori Keira Knightley e Matthew MacFadyen. La prima, poco convincente in una recitazione forzata (con i suoi capelli pazzi e l'onnipresente peluria sulle labbra) e il secondo, troppo grasso e comico, quasi da sembrare una macchietta.


Ottima l'interpretazione di Jude Law, ma quella di Aaron Johnson è altamente deludente. Come può un dandy del genere con quei riccioli biondi indisponenti far innamorare la perla di Mosca? E' poco credibile...
E Michelle Dockery? Espressiva come una trota...


Un'altra scena girata in studio è quella dei treni, fondamentale in quanto apre e chiude la storia in una ring composition, su cui credo si potevano sprecare più energie. A proposito della scena finale, pare che l'autore del romanzo per il suicidio della protagonista s'ispirò ad un fatto di cronaca in cui una donna si suicidò nella stazione di Jaseki.

La pellicola è attenta ai dettagli ma si perde in salti di scena e repentini cambi di ambientazione, facendo capire ben poco della storia ad uno spettatore che non ha mai letto il libro. Se infatti pensiamo a quello che voleva esprimere Tolstoj nel suo romanzo, possiamo dire che questa pellicola s'incentra superficialmente solo sulla storia d'amore, tralasciando tutto il resto. Avendo come protagonista la classe sociale russa più alta e essendo questa oggetto di critica da parte dell'autore (che pure di quella classe faceva parte), dovremmo trovare temi quali l'ipocrisia, la gelosia, la fede, la passione e il conflitto tra lo stile di vita urbano e quello agrario. Tutti temi che vengono solo pallidamente accennati - grande assente, la vendetta - ma il grande trascurato è il personaggio di Levin, considerato alter-ego di Tolstoj e della sua ricerca spirituale, coprotagonista, se non faccia delle stessa medaglia, di Anna, in quanto entrambi dedicano la loro vita alla ricerca della verità.


Secondo Dostoevsky "Anna Karenina in quanto opera d'arte è la perfezione...", cosa che purtroppo non è stata nemmeno rasentata dal film. Mi aspettavo una pellicola epica, invece mi ritrovo con un film che perde tempo a creare otto locandine diverse per ogni tipo di amore. Con tutti i temi del libro se ne potevano fare di locandine!


Carina la frase autobiografica "Niente forma un giovane uomo come una relazione con una donna sposata", frase che diceva sempre la zia che ospitava in casa Tolstoj e che nel film troviamo espressa dalla madre di Vronskji.


Avendo speso un budget di produzione di 31 milioni di dollari, col suo incasso, di 68 milioni di dollari, possiamo dire che non sia stato sicuramente un successo come film.

L'unica cosa ineccepibile del film sono i costumi, non a caso hanno vinto un Oscar, ma il vestito porpora di Anna non vi ricorda quello rosso di Satine?


Trailer del film


Voto: 1/5
caca

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