15 febbraio 2014

Il mondo del principe splendente


Sono stata contentissima di avere avuto finalmente questo libro tra le mie mani e, nonostante sia un po' datato, credo che sia un ottimo strumento per avvicinarsi non solo al Genji monogatari, ma anche al periodo Heian in generale.

Il libro è diviso in capitoli che vanno da un'introduzione generale del periodo, agli aspetti peculiari della vita dell'epoca, fino ad argomenti più ricercati, come la condizione della donna.


Devo dire che ha aggiunto alle mie conoscenze delle minuzie e delle precisazioni che davvero mi sono state utili nello scrivere la mia tesi di laurea. E' un libro piacevole e scritto bene, consigliabile a chi non vuole addentrarsi nelle mille pagine e più del romanzo a cui è dedicato.

Ho trovato molto utili le appendici, soprattutto quella dedicata al X secolo in generale, ed interessantissima quella sulla discussione circa la completezza del monogatari. L'unica cosa che mi ha talvolta annoiata è stata la ripetizione di lunghi brani del Genji, che capisco siano necessari per i neofiti, ma riempirne pagine e pagine mi sembra un po' esagerato...


Voto: 4/5
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13 febbraio 2014

Austenland - Alla ricerca di Jane


Dopo la delusione che molte fan della Austen hanno sperimentato guardando Death comes to Pemberly, ecco che un altro adattamento di un libro delude profondamente. Purtroppo è una dura realtà che non sempre il merito viene premiato e che non sono i sequel migliori ad essere scelti ma quelli che potrebbero, tramite un'adeguata operazione di marketing, rendere di più.

Come per lo sceneggiato BBC non ho letto il libro ed ho deciso di non farlo perché se l'adattamento, che pur si prende le sue libertà, è così scadente, il libro non sarà meglio.


La protagonista della storia è Jane (guarda caso), una ragazza ossessionata da Orgoglio e Pregiudizio e sopratutto da Colin Firth, che vuole rappresentare al grado più estremo il fanatismo di molte ragazze in giro per il mondo (che poi sinceramente, io ho trovato l'attore migliore ne Il discorso del re che con la camicia bagnata! Ma sono gusti! :P). Questa ragazza, che poco ha dell'eroina austeniana Elizabeth Bennet, si reca a fare una vacanza a tema austeniano. Fin qui tutto ok, peccato che il posto offra un servizio di "mr Darcy"-attori che fingeranno di avere con le ospiti una storia d'amore. Questo è stato il brutto del film secondo me, passi per tutte le prese in giro e lo squallore mostrato da certi comportamenti ossessivi, ma creare delle macchinazioni non lo vedo proprio in linea con lo stile della Austen.

Tornando alla trama, ecco che la ragazza, stufa di vivere in questo mondo regency, decide di guarire e di donarsi una bella storia d'amore con il giardiniere, peccato che anch'egli è un attore! Il film regalerà ovviamente un lieto fine agli spettatori in cui uno dei personaggi, Mr Nobley, si dichiarerà alla protagonista. Peccato che la storia dell'innamoramento tra i due sia stata poco sviluppata e non abbia emozionato.


Menomale che c'era il personaggio di Miss Charming, interpretato da Jennifer Coolidge, che ha dato una verve comica a tutto il film ed ha evitato allo spettatore di alzarsi ed abbandonare il cinema.

Sarebbe meglio, piuttosto che pensare a Darcy, che diciamolo, i suoi difetti li ha anche lui!, cercare di ispirarsi alla sua creatrice, Jane Austen, che in tempi così difficili per le donne è riuscita a sfidare la società con il suo modo di fare e coronando il suo sogno di essere una scrittrice...e se è tra le più lette ancora oggi un motivo ci sarà...

Il trailer del film

Voto: 2/5
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9 febbraio 2014

Grimm


Grimm è una serie tv statunitense che narra le vicende di Nick Burkhardt, un detective di polizia che riesce a vedere strane creature, chiamate Wesen, in possesso di poteri e che si celano sotto spoglie umane. Il protagonista discende, infatti, da una lunga stirpe di Grimm, forse dai famosi fratelli addirittura, che ha il compito di uccidere questo tipo di creature. Nick sarà però un grimm moderno che utilizza la violenza e l'assassinio solo come ultima risorsa, restando per prima cosa un buon poliziotto.


La caratteristica di ogni episodio è quella di rifarsi quasi sempre ad una storia dei fratelli Grimm, aggiungendo al teaser una frase tratta appunto dalla favola che viene rivisitata. Inoltre, quasi ogni episodio introduce un nuovo tipo di Wesen. Queste creature possono essere viste solo dai grimm, che ne hanno la capacità, in momenti dovuti allo stress o alle forti emozioni o se vogliono essere visti, cosa che spiega fenomeni come quello di Bigfoot.

Ecco quelli che secondo me sono i più riusciti:


Blutbad
Una creatura violenta con sembianze simili ad un lupo, suscettibile al colore rosso. Esistono però dei Wieder blutbaden, letteralmente nuovi blutbad, che sono creature riformate che seguono un regime di vita particolare per evitare di far emergere il loro lato selvaggio e quindi violento.


Hexenbiest
Streghe intelligenti e bellissime che, quando wogelizzate (trasformate nella loro controparte animalesca), assomigliano a dei goblin senza occhi, identificabili da un marchio nero sotto la lingua. Esse sono al servizio delle famiglie reali.


Siegbarste
Creature simili ad orchi famosi per essere portatori di rancore fino all'adempimento della loro vendetta. Sono pressappoco invincibili grazie alla loro struttura ossea e alla pelle che, essendo più spesse rispetto a quelle di un essere umano, fanno in modo che non sentano il dolore.


Lausenschlange
Una sorta di serpente dalla lingua biforcuta noto per sottomettere le specie inferiori e mangiare bambini.


Geier
Creature simili ad uccelli che si nutrono delle viscere degli esseri umani mentre questi sono ancora in vita, traendo piacere dal loro dolore. Sono molto conosciuti nella comunità wesen in quanto utilizzano gli organi ed il sangue umano per creare afrodisiaci e medicine omeopatiche.


Spinnetod
Una sorta di vedova nera che si nutre succhiando la vita da giovani uomini per rallentare il suo velocissimo processo d'invecchiamento.


Lowen
Creature leonine utilizzate dai tempi dell'antica Roma per i combattimenti nelle arene. Considerati tra i più feroci wesen esistenti.


Daemonfeuer
Creature simili a draghi che riescono a trasformare i grassi in un acetone altamente infiammabile.


La Llorona
Una donna/fantasma che piange e che tenta ogni anni di scambiare i suoi figli annegati da tempo con altri tre bambini.


Uno dei creatori della serie è David Greenwalt, conosciuto per aver collaborato anche alla stesura del telefilm Buffy l'ammazzavampiri. Effettivamente chi come me ha visto ed amato questa serie non può non notare delle somiglianze tra entrambi i telefilm. Innanzitutto, il tema principale dell'eroe, che non è solo ma che combatte con al suo fianco gli amici e la famiglia, poi ci sono diverse riprese che ricordano Buffy, tra cui quella che mostra l'armadio pieno di armi, i combattimenti corpo a corpo, l'utilizzo della balestra e le esercitazioni bendati. Anche se alcune cose, come ad esempio il Wendigo, ricordano molto la serie Streghe.

Un altro aspetto che mi piace è l'uso essenziale delle varie lingue. Infatti, i libri che il protagonista consulta sono scritti in diverse lingue tra cui tedesco (lingua madre dei fratelli Grimm) e giapponese. (Ed è molto carino come nella pagina sui Blutbad sia segnato anche il plurale Blutbaden! ^-^)


E' possibile scaricare gratuitamente dal sito della NBC l'ebook "Grimm - The essential guide" da cui sono tratte parte delle informazioni qui riportate. Questa guida non contiene molto di più rispetto a quello che appare nel telefilm, ma è fatta molto bene, anche graficamente, e sono convinta che ogni grimmsters la vorrebbe. L'unica pecca è quella di arrivare solo al pilot della seconda serie.

I momenti più belli della prima stagione




I momenti più belli della seconda stagione



Voto: 5/5
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26 gennaio 2014

La storia di Genji


L'importanza di questo volume per una persona che studia letteratura giapponese è fondamentale, in quanto questa versione è la prima ad essere stata tradotta direttamente in italiano dal giapponese classico. 
A mettere in pratica quest'impresa titanica è stata la professoressa Maria Teresa Orsi, già curatrice di molti altri testi giapponesi, nel corso di svariati anni.

Il romanzo è permeato dalla figura quasi eterea di Genji, il principe splendente, e percorre tutta la vita del protagonista, dalla fanciullezza alla maturità, passando per le disgrazie e i periodi di gloria, fino al momento del ritiro dal mondo. 
Mi piace molto com'è tratto il tema della bellezza, sempre nascosta ma ugualmente seducente, e rappresentata attraverso maniche di chimono che spuntano fuori da un carro oppure attraverso il kaimami, e cioè guardando una donna attraverso uno spiraglio o un paravento appena sollevato. I colori, l'atmosfera, la musica e la poesia sono elementi fondamentali e resi molto bene sopratutto attraverso le note, ve ne sono nel libro, infatti, circa 100 pagine.


E' un romanzo che consiglio a chi ha già a che fare con la materia, ma sicuramente credo che, nonostante la presenza delle note e del glossario, la lettura possa risultare ostica per le persone che non conoscono già l'opera e non ne sono avvezze. 

Gli unici lati negativi che posso trovare sono inerenti al formato del libro, e non al suo contenuto. Risulta infatti di dimensioni troppo grandi, e non è agevole spostarsi ogni volta alle note in calce al volume. 
Sarebbe stato carino, visto che la storia ne dava la possibilità, dividere il libro in tre volumi, la giovinezza, la vecchiaia e la discendenza di Genji.

Trovo ostico per i "novizi" che, per mantenere l'aderenza alla versione originale, ci si riferisca ai personaggi con la loro carica, cosa che rende difficile la differenziazione tra di essi, perché cambiano di grado nel corso del libro e ci sono vari personaggi che hanno la stessa carica.


Del libro ho adorato le illustrazioni curate dal maestro Yamaguchi Itaro, che impreziosiscono il volume, e l'introduzione, che, nonostante sia impossibile rendere giustizia a tutti gli aspetti di questo romanzo, trovo completa ed esauriente.

Riguardo alla storia, la prima parte è stata fonte di euforia per me, ho adorato ogni singolo capitolo, anche quelli dedicati quasi interamente alla poesia, perché sono stati più completi rispetto alla versione che avevo già letto tradotta dal corrispettivo inglese, mancante di alcuni capitoli. Quello che mi ha un po' sconcertato è stata la parte dedicata al cosiddetto ciclo di Uji, che non è presente nell'altra versione, e che trovo di stile differente rispetto alla prima parte e più noioso, inoltre i personaggi principali non sono minimamente paragonabili al Genji. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che i capitoli del ciclo di Uji non sono stati sicuramente scritti da Murasaki Shikibu, che ha saputo regalare al Giappone il primo capolavoro letterario della storia.

Voto: 4/5
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13 gennaio 2014

Renoir


Renoir è un film francese drammatico del 2012 che narra dell'ultima parte della vita del famoso pittore. 
Il film, infatti, prende il via nel 1915, un anno particolarmente triste per Renoir che deve affrontare la morte della moglie, di molti anni più giovane di lui, la notizia che i suoi due figli maggiori sono stati feriti in guerra e la lotta con l'artrite reumatoide che aveva cominciato ad affliggerlo. L'unico barlume di luce in questo periodo nero è una ragazza, Andrèe Heuschling, che diventerà prima l'ultima modella dell'artista e poi moglie e musa del figlio Jean.

La vera Andrée, conosciuta in America come attrice di cinema muto. Morì nell'oblio dopo essersi separata dal marito Jean.

Del film ho apprezzato la semplicità dei dialoghi e la fotografia. Con essa il regista è stato capace di rendere la pellicola in sé stessa un quadro.

Ovviamente il film è ispirato ad una storia vera, seppur romanzata, ed è bello vedere come la scelta del cast sia stata azzeccata, sopratutto per Renoir padre ed Andrée.


In questo film ci viene mostrato l'ultimo periodo pittorico di Renoir e cioè quello in cui ritorna a dipingere le sue bagnanti madreperlacee. Questo periodo è caratterizzato dalla semplificazione delle forme e delle pennellate. Esso si contrappone al periodo immediatamente precedente in cui il pittore, dopo un viaggio in Italia, si era dedicato di più alla struttura ed alla pittura classica. Questa semplificazione della pittura lo riporta al concetto principale degli impressionisti e cioè quello di imprimere sulla tela ciò che si vede e al suo personale concetto di bellezza, intesa come manifestazione della vita che deve essere rappresentata per essere condivisa.


E' rappresentativo di questo periodo il quadro Le bagnanti, dipinto tra il 1918 e il 1919, ultima fatica dell'artista e considerato suo testamento spirituale.


La composizione è basata su delle linee orizzontali ed è rappresentativo l'uso della pennellata e del colore che riescono ad eludere le regole della prospettiva facendo fondere l'uno con l'altra i vari elementi presenti nella composizione. Questa semplificazione con una pennellata fitta si pone in contrasto con la precedente rappresentazione del bello precisa e piena di contorni. Renoir diceva in questo periodo che era tempo di semplificare ma io credo che la sua mancanza di dettagli fosse dovuta alla malattia che ormai non gli consentiva più di reggere il pennello che sempre più spesso legava ai polsi.

Trailer del film

Voto: 5/5
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